La città di Laterza in rete

E' durato il tempo di un’estate (e mezza) il “coordinamento” di Tony Gallitelli, a guida della Margherita di Laterza: l’architetto laertino se n'è andato senza sbattere la porta, ma non proprio in silenzio. «Un’estate lunga con un dubbio: è opportuno rendere pubblici i pensieri e le scelte di un coordinatore politico di un partito prossimo alla sua estinzione?» si chiede Gallitelli nella lettera aperta attraverso la quale ha deciso di “partecipare”, forse un pò anche a se stesso, i motivi che hanno portato al clamoroso distacco. Uno “strappo” che, se non arriva a ciel sereno, in considerazione anche della “tiepidità” che aveva accompagnato l’investitura di Gallitelli, di certo è comunque destinato a bucare le acque, fin troppo tranquille, nelle quali sembra specchiarsi il Partito democratico che verrà. La stilettata di Gallitelli, in effetti, arriva in chiusura di missiva: “Al nuovo soggetto politico - scrive - io non aderirò, a Laterza nasce disattendendo il principio fondante, cioè: unire, inoltre tiene la testa china e preferisce non chiedersi i perché”. E ancora: “Il mio mandato - aggiunge l’ex coordinatore cittadino della Margherita - termina anzitempo rispetto al 14 ottobre, con la consapevolezza che grazie anche ad alcuni ostruzionismi non è stato possibile rendere un buon servizio ai tanti cittadini che avevano riposto in noi la loro fiducia”. Un passo indietro, per capire. “Sono stato eletto coordinatore politico a febbraio - ripercorre Gallitelli -, ho accettato solo per senso di responsabilità, viste le lacerazioni esistenti all’interno del partito, per iniziare insieme agli altri un nuovo percorso, fatto di dialogo, capace di interpretare il momento storico nel quale viviamo, per essere attori principali del cambiamento in atto nello scenario politico nazionale”. E invece “il senso di rivalsa, l’egoismo non hanno permesso di sviluppare i propositi annunciati, vanificando il significato stesso che tiene in vita una sezione di partito”. Perché, argomenta Gallitelli “un partito fonda la sua esistenza nel farsi interprete e rappresentante delle esigenze comuni e lo fa attraverso i suoi iscritti, dirigenti e rappresentanti istituzionali; quando diventa sterile, o peggio ancora strumento per coltivare solo ambizioni personali, allora non ha più ragione di esistere ed è addirittura dannoso per la società”. Infine: il 14 ottobre, incalza l’ex coordinatore, Ds e Margherita lasceranno il loro posto al Pd: a Laterza “di fatto non esistono già più”. Ha scelto di non tacere, Tony Gallitelli.



» Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
» Autore: Francesco Romano
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