La città di Laterza in rete

Il Pane di Laterza è un prodotto ottenuto dall'impiego di farina di semola di grano duro rimacinata, acqua, sale e lievito madre.

Il Pane di Laterza viene cotto in forni con cupole in materiale refrattario, a riscaldamento diretto.
La legna utilizzata è quella della macchia mediterranea (lentisco e terebinto), molto aromatica e/o di ulivo.
Un vero spettacolo è rappresentato dall'accensione del forno.
Le fascine ardono sprigionando da subito i loro profumi tipici ed unici.

Fasi di lavorazione Pane di Laterza


Il forno, una volta riscaldato, viene liberato dalla legna per consentire che la cottura del pane avvenga con il calore delle "chiangh(e)" ad una temperatura di circa 300°/400°.
(Prima di infornare il pane vengono infornate le focacce che hanno bisogno di una cottura breve ma ad una temperatura più alta rispetto a quella del pane).

Caratteristiche del Pane di Laterza:
- Ingredienti per l’impasto: farina di semola di grano duro rimacinata, acqua, sale, lievito madre;
- Lievitazione: 6 ore;
- Preriscaldamento del forno: utilizzo di fascine di legna di bosco e/o di ulivo; in alternativa viene utilizzato nocciolino di albicocca o buccia di mandorle a seconda della disponibilità stagionale;
- Cottura: lenta di 2 ore a 400 gradi in forno a riscaldamento diretto su pietra (dette "chianche")
- Pezzatura: forme di pane (in dialetto "panédd") da uno, due e quattro kg di peso, con un diametro rispettivamente di circa 25, 35 e 45 cm.


Dopo la cottura ecco pronto il Pane di Laterza con una crosta spessa circa 3 mm di color marrone ed una mollica di colore bianco avorio.

Nel 1999, per tutelare, valorizzare e promuovere questo magnifico prodotto nasce il Consorzio Pane di Laterza.

La città di Laterza fa anche parte dell'Associazione Nazionale Città del Pane, che ha tra i suoi scopi quello di promuovere il riconoscimento e la valorizzazione dei pani e di tipologie specifiche di pane legate a determinati territori.


Curiosità:
Lo sapevi che fino agli inizi degli anni '60 la gestione dei forni era affidata esclusivamente a donne?
Erano quattro: la fornaia, “a furnele” che aveva preso in fitto il forno, e tre operaie, “i fraschere”.


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