La città di Laterza in rete

"Pace in tutte le terre". E’ l’augurio con cui la Comunità di Sant’Egidio ha aperto il nuovo anno, in 200 città di 70 paesi diversi. E anche a Laterza, la sera di Capodanno. All’Auditorium della Scuola Media Michelangelo, hanno risposto all’appello della Comunità di Sant’Egidio alcuni volontari laertini, che a diverso titolo prestano la loro opera sul territorio, il vescovo di Castellaneta, mons. Pietro Maria Fragnelli, e numerosi cittadini. Scopo della manifestazione sensibilizzare al tema della pace, attraverso le testimonianze personali di solidarietà e la sottoscrizione dell’Appello alla Pace, redatto ad Aachen, il 9 settembre 2003, per porre fine alle numerose guerre che opprimono ancora i popoli di 32 stati in tutto il mondo, tra cui Somalia, Uganda, Terra Santa e Afghanistan. Per ognuno di loro e per tutti gli oppressi del mondo (vedove, profughi, bambini, anziani, disabili), è stato offerto un fiore, simbolo di speranza secondo il cerimoniale della manifestazione, che è nata lo sorso anno alla vigilia della guerra in Iraq. E’ quella speranza che risiede principalmente nella possibilità di fare spazio al dialogo tra i popoli: "Il dialogo porta alla pace. – si legge, infatti, nell’Appello di Aachen - E’ un’arte che strappa al pessimismo miope di chi dice che non è possibile vivere accanto all’altro e che le ferite dei torti subiti sono una condanna all’odio per sempre. Il dialogo è la via che può salvare il mondo dalla guerra". Per queste ragioni: "Abbiano sentito il bisogno di un’Europa capace di essere più aperta allo Spirito. – conclude l’Appello - Abbiamo sentito il bisogno di un’Europa capace di vivere con il Sud del mondo, di essere espressione di una democrazia attenta ai diritti umani, per contribuire in maniera decisiva al Terzo Millennio". E di certo, nel loro piccolo, contribuiscono alla costruzione della pace anche quei volontari laertini che hanno offerto la loro testimonianza personale di aiuto concreto al prossimo: Fausta della Comunità di Sant’Egidio, che va a far visita agli anziani del Centro Brancaccio di Matera, il signor Gravina, che da due anni ha creato una rete di solidarietà a favore della comunità africana di Kuparu, e il signor Bellini, che lavora con la Caritas per affrontare il male oscuro della depressione. Tante mani che si adoperano perché si attui, nel mondo intero, il grande sogno della pace.



» Fonte: Corriere del Giorno
» Autore: Anna Lisa Carrera
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