La città di Laterza in rete

C'è anche il Palazzo marchesale di Laterza tra i complessi monumentali di particolare interesse storico, artistico e culturale inseriti nell'articolo 5 dell'accordo di programma siglato a Lecce, l'11 dicembre scorso, dal ministro Giuliano Urbani e dal presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto (finanziamenti per un totale di 143milioni di euro distribuiti fra aree archeologiche, teatri storici e, appunto, siti monumentali). Per il recupero del cinquecentesco palazzo laertino sono stati stanziati, infatti, 2milioni 150mila euro (4miliardi e 160milioni circa di vecchie lire), di cui 2milioni di fonte Cipe (delibera 138/2000) e 155mila relativi alla terza delle cinque annualità destinate al Palazzo del Marchese dai programmi ordinari del Ministero dei Beni Culturali. Un altro tassello si aggiunge, dunque, nel complesso e articolato percorso che porta al completo recupero dell'ex castello laertino (la struttura attuale del Palazzo risale al 1548: il marchese Giovan Battista D'Azzia trasformò in sede residenziale il castello costruito nel 1393, quando Laterza era sotto il Principato di Taranto). «E' l'ulteriore dimostrazione della grande attenzione riservata dall'amministrazione Cristella al nostro monumento nazionale» spiega il consigliere delegato ai Beni culturali del comune di Laterza, Arcangelo Rizzi, che da due anni e mezzo segue da vicino, ai vari livelli istituzionali, le sorti del Palazzo. «Ci stiamo impegnando a fondo - aggiunge Rizzi - per rendere fruibile un bene tanto prezioso, in un'ottica di recupero funzionale destinato non solo a presevarlo, ma anche a renderlo produttivo a fini turistici». I lavori di restauro fin qui eseguiti, sostenuti anche da finanziamenti comunali, hanno consentito ad alcuni locali del Palazzo di ospitare, in maggio, la riproposizione di una mostra di «sintesi» sui seicento anni di storia della struttura, curata dalla Pro Loco. Con i prossimi interventi si punta, fra l'altro, alla fruibilità dell'atrio (completata, nel frattempo, la pavimentazione) e della «taverna». Inaccessibile per motivi di sicurezza dopo il terremoto del 1980, puntellato a più riprese negli anni a seguire, l'antico Palazzo torna a respirare.



» Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
» Autore: Francesco Romano
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