La città di Laterza in rete

Nell’ambito del Progetto "Dal 1700 in poi... Santuario Diocesano Mater Domini", che si sta sviluppando nella scuola primaria del 1° Circolo A. Diaz Laterza (Taranto), i nostri insegnanti hanno invitato a scuola il sig. Vito Carrera di anni 83, che per tanto tempo ha fatto parte dell’Amministrazione Mater Domini, per farlo intervistare da noi e per raccontarci la sua esperienza di giovane devoto della Mater Domini. Nel corso dell’intervista sono emersi i seguenti aspetti fondamentali che hanno sorpreso noi piccoli intervistatori: fede - povertà - adattamento. Tanta è stata la fede dei laertini nella Vergine Mater Domini, da vivere la loro vita affidandola completamente a lei, apparsa nella antica cripta di S. Domenica. Quanti preparativi per la festa, fatti con sacrificio, come afferma il signor Carrera che ricorda lo stato di povertà in cui versava il popolo laertino. Quanto spirito di adattamento, pur di venerare la Vergine Mater Domini e di tributarle il più sentito culto, soprattutto nel giorno della sua festa che ricorre ogni venti Maggio. Riportiamo il contenuto dell’intervista perchè noi ragazzi di quinta possiamo riflettere sui valori in essa contenuti e apprezzare di più lo stato di agiatezza in cui viviamo nella civiltà del duemila. La mamma ha trasmesso al signor Carrera l’amore per la Madonna, tanto che nel periodo della festa patronale diceva ai figli: "prima dovete andare alla Madonna e a messa e poi al divertimento". Recita tutte le sere il Santo Rosario ora da solo e qualche volta col nipotino, nostro compagno di classe e prima insieme alla moglie quando questa viveva. Ci ha mostrato la corona del rosario che porta sempre con sé e un libretto sui misteri. Ricorda che a scuola si andava nei locali del piano terra del Comune e al palazzo Marchesale e che in seguito è stato costruito l’edificio A. Diaz dove lui ha frequentato. La festa della Madonna era di devozione alla Vergine, di allegria, di sosta dal duro lavoro quotidiano (i laertini erano soprattutto agricoltori e allevatori). C’era ai suoi tempi giovanili molta povertà e non c’erano soldi; si viveva con qualche vestito e un paio di scarpe che, per la festa di Maria SS. Mater Domini, venivano pulite con il "nerofumo" (la fuliggine che si attaccava alla caldaia sui ceppi accesi). Per la festa patronale in casa si preparavano taralli, biscotti, pane fresco (si impastava in casa ogni otto giorni), cavatelli, tagliatelle, maccheroni fatti in casa con "u furcidd". La pasta in casa si faceva sempre con il grano che le famiglie avevano nei granai delle loro case. La carne si mangiava alla Madonna, a Natale e a Pasqua. I macellai erano pochi e i laertini uccidevano galli, galline, conigli, pecore, agnelli per la festa patronale. Si risparmiava per preparare la festa, ha detto il signor Carrera. Si puliva e si imbianchiva la casa per il passaggio della processione e anche per i forestieri che venivano dai paesi vicini a visitare la Vergine Maria, a gustare l’arrosto laertino e a partecipare ai divertimenti che la festa offriva. Il giorno della festa non si lavorava e gli allevatori governavano in anticipo il loro bestiame, che avevano in paese e in campagna, per essere pronti soprattutto per la processione. La festa iniziava con la partecipazione al mese mariano al Santuario e il giorno 18 maggio c’era l’esposizione solenne della sacra immagine di Maria SS. Mater Domini. Si preparava in piazza l’illuminazione artistica e c’era a Laterza il signor Romeo che se ne occupava in modo eccellente. Il 19 sera c’era la processione del sacro quadro. Il giorno 20 Maggio partiva la processione del Santuario e, giunta nei pressi della piazzetta di via Matera, si deponeva il simulacro di Maria su un trono che era stato preparato per l’occasione. Tante donne circondavano la statua pregando e molti si recavano al Largo Fiera (dove oggi c’è l’edificio Marconi) per assistere "allo sparo" di tre-quattro fuochi. In seguito continuava la processione fino a S. Lorenzo dove la statua rimaneva solennemente esposta fino all’ottava. Anche in piazza sparavano i fuochi, vicino ai giardini pubblici, durante la processione e di sera. Con la stessa solennità si festeggiava l’ottava, al ritorno della statua da S. Lorenzo al Santuario. Durante la processione si davano le offerte in denaro e le banconote si appendevano alla base della statua. Si offrivano centinaia di quintali di grano, ricorda il signor Carrera. Su di un traino, tirato da un cavallo, il signor Enrichetto girava per le campagne per raccogliere il grano, durante la trebbiatura. La Madonna ha sempre avuto due vestiti, uno per i giorni feriali e l’altro per la vestizione del 18 Maggio, in ricorrenza della sua festa. I balconi venivano addobbati per la processione ed era festa di allegria per tutti e anche di incontri. Le ragazze non andavano a passeggio durante l’anno, ma alla festa della Madonna indossavano il vestito nuovo e si recavano in piazza, controllate dai genitori. Avevano modo di conoscere i ragazzi e nascevano anche i matrimoni. I bambini piccoli aspettavano con entusiasmo di andare in piazza alle giostre. Ricorda ancora il nonno intervistato che un anno, nel mese di Marzo, rubarono alla Mater Domini la corona d’oro e la statua, dopo otto giorni fu portata in processione di penitenza per il paese. Furono messi i fiori per corona sulla testa della Madonna e del Bambino. I fedeli laertini, al suo passaggio le offrivano oggetti in oro e così fu realizzata una nuova corona. Ringraziamo il signor Vito Carrera che è stato tanto gentile con noi e i nostri insegnanti e ci ha fatto veramente conoscere storie di altri tempi.



» Fonte: Corriere del Giorno
» Autore: Gli alunni delle classi 5^ - 1° Circolo Didattico "A. Diaz" Laterza
Cerca notizie per parola chiave:
News precedenti:

11/05/2006
I ferri del mestiere... del giornalista
Nell’ambito del "Progetto Giornalismo" gli alunni del "Diaz" di Laterza hanno incontrato la giornalista Anna Lisa Carrera

06/05/2006
Teatro tenda intitolato al preside Corrado
La struttura ospiterà eventi e manifestazioni. La Provincia curerà la manutenzione. Realizzato con fondi comunali, è stato inaugurato con una cerimonia alla quale erano presenti il sindaco Cristella e il dirigente Anna Cammalleri

28/04/2006
Prosegue il restauro del Palazzo marchesale
Bando di gara per il completamento dei lavori

28/04/2006
Vigili del Fuoco, appello del sindaco
Il primo cittadino ha inviato una lettera al Comando provinciale di Taranto e al distaccamento di Castellaneta, evidenziando le priorità

Cerchi un'azienda? Clicca QUI
Appuntamenti a ...