Da giovedì 18 Maggio 2017, al termine della processione del quadro,
il MuMa esporrà durante il periodo delle festività patronali alcune
maioliche provenienti dal Santuario Mater Domini di Laterza. La casa
della maiolica laertina si arricchirà così di un nuovo tesoro dal valore
spirituale inestimabile, che ne amplificherà e ne aumenterà la
dimensione di contenitore artistico-culturale. L'iniziativa proposta
dall'Ufficio Iat di Laterza, è stata accolta con entusiasmo dal Rettore
del Santuario Mater Domini Don Domenico Giacovelli, dall'Amministrazione
del Santuario e dall'Amministrazione Comunale di Laterza, che sin da
subito si sono premurati di attivare tutto quanto necessario per questa
nuova importante esposizione. Al tondo in monocromia turchina – a suo
tempo trafugato dalla sacrestia del Santuario e recuperato dal Nucleo di
tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri di Bari -
rappresentante la Crocifissione con i Francescani, datato
MDCCIII, già esposto al MuMa, e attribuito dal prof. Donatone a un
seguace di Angelo Antonio d'Alessandro, si aggiungeranno,
l'acquasantiera policroma attribuita al “Maestro del decoro
naturalistico”, e le due fiasche apotropaiche (oggi sostituite
sull’altare della cripta del Santuario, dove erano collocate
originariamente, da copie realizzate e donate dallo studio d’arte SuMo) .
Le due fiasche trovavano posto alla sommità dell'altare marmoreo eretto
innanzi all'immagine miracolosa della Madonna Mater Domini, redatta sul
modello dell’ Odigitria da un frescante del sec. XIV, stilisticamente
riconducibile alla cerchia di Rinaldo da Taranto, e risalgono
presumibilmente all'ultimo decennio del XVII secolo. Tali manufatti, nel
credo popolare, avevano la funzione di allontanare o annullare influssi
maligni. Modellate nei volti con estrema approssimazione, i due
“guardiani” presentano una decorazione essenziale giocata sulle tinte
del giallo arancio e del verde ramina che, a queste date, accanto al
turchino, caratterizzavano la maiolica laertina. I volti caricaturali,
grotteschi, volgevano gli occhi all'affresco della Mater Domini, quasi
fossero guerrieri divini con il compito di terrorizzare i possibili
contaminatori dell'immagine sacra. Entrambi i sorveglianti, sono
caratterizzati da una decorazione losangata, a imitazione delle squame
di un drago,solitamente identificato nelle tradizioni leggendarie come
guardiano inattaccabile di tesori nascosti. Tale decorazione losangata,
come già proposto in altra sede, la si ritrova in una mattonella
maiolicata da Giuseppe Antonio Aloisio, alla cui scuola andrebbero
ricondotti i due manufatti. “Altri meravigliosi gioielli – afferma il
primo cittadino Gianfranco Lopane - arricchiranno il MuMa, scrigno
identitario della nostra comunità”. “Questa esposizione conferisce
dinamicità al museo. Una importante novità che si accorda perfettamente
con lo spirito della festività patronale – dice Sabrina Sannelli,
Consigliera comunale delegata al MuMa”.