Il territorio dei nostri comuni, nel periodo che va dal 6 al 12
gennaio u.s., è stato interessato da un’intensa perturbazione di freddo
polare proveniente dai Balcani, che ha generato abbondanti nevicate,
associate ad un generale abbassamento della temperatura, che per diversi
giorni si è attestata sotto lo zero, con punte massime anche di -12 C°,
raggiunte il giorno 12 gennaio.Si è trattato di un evento meteorologico
di particolare rilevanza ed eccezionalità, tanto da far tornare la
memoria indietro nel tempo, fino al freddo polare del febbraio 1956,
quando quest’area fu interessata nuovamente da un evento di portata
straordinaria.I nostri comuni, colpiti appieno dalla perturbazione, si
estendono su un territorio che conta una superficie complessiva di circa
103.000 ettari, in buona parte destinati ad attività agricola, con la
messa a coltivazione di colture pregiate quali vigneti di uva da tavola e
da vino, agrumeti, frutteti,oliveti, ortaggi, seminativi di servizio
alla florida zootecnia presente sulla Murgia e vivaismo ornamentale e
ortofrutticolo. Il nostro è un territorio fortemente variegato,
caratterizzato da un comune denominatore, la coltivazione della terra,
che rappresenta il fattore produttivo trainante per le nostre
comunità.Questa calamità rappresenta l’ennesimo macigno che si abbatte
sull’economia agricola locale,già fortemente segnata dalla crisi
generale che sta attraversando, ormai da diversi anni, l’intero sistema
economico globale.L’effetto non si avvertirà solo sul settore agricolo
ma anche sull’indotto ad esso collegato(manodopera, commercianti,
professionisti, piccola e grande distribuzione, etc.).Con questa nota
vogliamo sensibilizzare e porre l’attenzione sulla necessità di non
abbandonare il mondo agricolo al proprio destino e di attivare ogni
possibile provvedimento,regionale e/o statale, per scongiurare la
chiusura di diverse aziende agricole che, vessate dalle diverse calamità
che si stanno susseguendo in questi anni, sono ormai allo stremo.Basti
ricordare solo alcune delle calamità, verificatesi sul nostro
territorio, declarate dal Ministero negli ultimi anni: Alluvione 2011,
Siccità 2012, Alluvione 2013, Tromba d’aria 2014,Grandinate a più
riprese nel 2015 e nel 2016. Tutti eventi di grande portata che non
hanno trovato nessun adeguato ristoro economico ed ai quali le aziende
agricole hanno dovuto fare fronte con le proprie, già esigue, risorse
finanziarie.Con la presente chiediamo, pertanto, l'attivazione di misure
che prevedano interventi finanziari in deroga al D. Lgs. n. 102/2004 e
s.m.i., in quanto con l’istituzione del Fondo di Solidarietà Nazionale,
le aziende agricole, fondamentalmente, non sono più salvaguardate dagli
eventuali
eventi calamitosi eccezionali, così come avveniva invece in passato con
la Legge 14febbraio 1992, n. 185.Tutto ciò accade in quanto ci sono
diverse problematiche, di seguito riportate, relative alle procedure,
modalità e termini per l’adozione del Piano Assicurativo Agricolo
Annuale, al quale fa
riferimento il D. Lgs. n. 102/2004 e s.m.i.:
- le compagnie propongono delle soglie di franchigia alte e dei massimali
di sostegno bassi, che il più delle volte scoraggiano gli imprenditori
agricoli a contrarre le polizze assicurative;
- i premi
applicati dalla compagnie assicurative, tra l’altro, sono il più delle
volte esorbitanti per la grandezza economica delle aziende agricole;il
contributo dello Stato, nel concorrere a pagare il premio degli
assicurati, inoltre, si man mano contratto nel corso degli anni,
passando da un massimo concedibile dell’80%, all’attuale stimato di
circa il 60%;
- la farraginosità delle procedure per
richiedere il contributo del Fondo stesso, il più delle volte, scoraggia
l’imprenditore agricolo;
- il pagamento del contributo
statale derivante dal Fondo, infine, è sempre in perenne ritardo, basti
pensare che il contributo del 2015 non è stato ancora elargito. Alla
luce di quanto esposto, dato che la quasi totalità delle aziende risulta
essere sprovvista di
polizza assicurativa, riteniamo siano
doverosi ed indispensabili degli interventi finanziari, finalizzati alla
ripresa economica e produttiva delle imprese agricole che sono state
danneggiate dalla calamità in oggetto, sia per finanziare il ripristino
dei danni strutturali ed il reintegro delle scorte vive e/o morte che
per concorrere all’indennizzo dei frutti pendenti danneggiati e rimasti
invenduti.
Moltissime aziende, soprattutto quelle di piccole
dimensioni, rischiano seriamente di cessare l’attività, non avendo più
la capacità economica di ripristinare le strutture produttive, in molti
casi completamente distrutte (agrumeti “bruciati” dal gelo, vigneti
abbattuti, strutture zootecniche compromesse, etc.). Non va trascurato
che le aziende, vista l’imminente ripresa vegetativa, per la
programmazione degli eventuali interventi da farsi, hanno la
necessità di risposte certe e celeri. Per tutte le imprese ricadenti nel
territorio danneggiato, pertanto, chiediamo degli interventi finanziari
rapidi, tra i quali suggeriamo i seguenti: erogazione immediata di
tutti i contributi comunitari gestiti da AGEA, legati sia alla Domanda
Unica che alle misure PSR; esenzione per gli anni 2017 e 2018 dei
contributi previdenziali ed assistenziali relativi a CD, IAP, OTD e OTI;
proroga delle operazioni di credito di mutui e/o prestiti in scadenza
nel 2017; esenzioni fiscali legate al reddito derivante da attività
agricola ed agrituristica, per gli anni 2017 e 2018;
- abolizione del Diritto Annuale per l’iscrizione nel Registro delle
Imprese per gli anni 2017 e 2018; esenzione aliquota I.V.A. sugli
acquisti e conseguente compensazione dell’I.V.A. a debito rinveniente
dalle vendite per gli anni 2017 e 2018; estensione dell’esenzione IMU
per gli anni 2017 e 2018, per tutti i terreni ed i fabbricati
attualmente non esentati; azzeramento dell’accisa per il carburante
agevolato ad uso agricolo per l’anno 2017; predisposizione di una
dotazione straordinaria di carburante agevolato per tutte leoperazioni
straordinarie già realizzate e/o da eseguirsi; predisposizione di un
fondo per il credito di imposta per l’I.V.A. versata per le opere di
ripristino sia delle strutture danneggiate che delle scorte vive e/o
morte; predisposizione di un fondo per finanziamenti a tasso zero per le
opere di ripristino sia delle strutture danneggiate che delle scorte
vive e/o morte; disposizione del blocco di tutte le azioni esecutive e/o
giudiziarie. Fiduciosi che il nostro appello non cadrà nel nulla,
chiediamo di aprire un Tavolo Tecnico al fine di garantire il nostro
comparto agricolo di fronte ad eventi atmosferici straordinari, sempre
più frequenti, che sfuggono al controllo dell’uomo, come la calamità di
cui trattasi.