La città di Laterza in rete

Politici in papagna. L’associazione culturale “Tradizione e progresso” ha diffuso un comunicato da far invidia agli spartani per laconicità, stringatezza, e a tutti i politici italiani per la purezza del suo politichese. I suoi sei fondatori scrivono che la loro è «un’associazione socioculturale che, pur essendo attenta ed interessata alle dinamiche politiche locali, anche al fine di valutare un eventuale partecipazione attiva, alla luce dell’attuale situazione ed al solo scopo di contribuire, per quanto di competenza, a realizzare un quadro politico chiaro e trasparente, comunica che, allo stato attuale, non è legata a nessun partito politico strutturato. Doverosa precisazione formulata in omaggio al diritto dei cittadini ad una informazione trasparente». Traduzione: siamo disposti a partecipare alle prossime elezioni, per realizzare un quadro politico chiaro e trasparente, ma al momento non siamo legati a nessun partito. Ciò per dare ai cittadini una notizia precisa. In sé il comunicato è una petizione di principio, cioè una delle “pie intenzioni che lastricano le vie dell’inferno”. La sua importanza, dunque, non sta in ciò che dice; ma nel perché è stato diffuso. I Tp (tradizionalprogressisti), dicono che il comunicato è esaustivo, cioè basta a se stesso e invitano a “più non dimandare” e a non fare “dietrologie”. Invece quando sei persone, due medici, Vito Di Lena (ex sindaco) e Franco Perrone (ex vicesindaco), un farmacista, Franco Cristella (ex consigliere provinciale), un avvocato, Francesco Capriuli, un’informatica, Licia Catucci (ex assessore) e un imprenditore Agostino Perrone (ex assessore), tutti con esperienze civiche e di centrodestra dicono che vogliono far politica, in maniera chiara e trasparente, e che non sono legati a nessun partito mandano più moniti ai loro ex alleati: sbrigatevi a riaprire i preparativi per le elezioni comunali, non fate giochini, cioè colpi bassi o trucchi truffaldini, noi possiamo sempre darci mani libere perché ci siamo costituiti in associazione culturale. Perché queste sollecitazioni, che potrebbero anche attirare l’attenzione del centrosinistra? I politici di Laterza, per dirla con il loro perduto dialetto, paiono aver assunto una overdose di papagna. La papagna era il sonnifero dei poveri, naturalisti di necessità, essendo un decotto di papavero, quindi a contenuto oppiaceo e dolcificato col miele, serviva a calmare i piccolissimi irrequieti, a dimezzare la vivacità delle vecchie e numerose nidiate, a calmare i dolori tipici dei bambini: il suo effetto esteriore era una sonnolenza al limite della letargia. E infatti a Laterza il centrosinistra, dopo aver ottenuto, in proporzione, la più strabiliante affluenza alle primarie con la vittoria di Gianfranco Lopane su Sebastiano Stano, è in silenzio da un mese, alcuni dicono in autocontemplazione, in uno stato di estasi, di fuor di sé e dalla realtà. Ma ai Tp non interessa il centrosinistra, sia perché, se qualche sussulto ha è di lite fratricida, sia perché son tutti di provenienza di centrodestra, quindi i Tp parlano al centrodestra, cioè al Pdl. E che cosa ha fatto il Pdl per aver estratto questa minacciosa rampogna ai Tp? Una settimana fa, martedì 16 novembre, il Pdl tiene la sua prima riunione preparatoria alle elezioni e, dopo aver incassato il periodo sabbatico del sindaco uscente, Giuseppe Cristella, ha fatto come già fatto a sinistra, a conferma che, destri o sinistri, i politici sono uguali: invece che dalla coalizione e dal programma, ha cominciato dal candidato sindaco e ne ha messo in campo ben quattro, Matteo Iacobellis, Vito Minei, Leonardo Pugliese e Nicola Saccomanni. Il Pdl, cioè, non avendo la forza di scegliere il suo campione nella sua nutrita scuderia, ha affidato agli alleati Tp e Udc la scelta del suo campione. Ma se non ce la fa il Pdl a scegliere il proprio candidato sindaco, possono Tp e Udc, e conviene loro, scegliere un candidato d’altri? Al massimo potrebbero aggiungere ai quattro del Pdl i loro candidati sindaci. Dopo la sua ampia offerta di candidati sindaci, il Pdl aveva in animo di indire subito un’assemblea con i suoi alleati, ma in una settimana non ha fatto nulla: “appapagnati” anch’essi, forse per la troppo ampia offerta, nel qual caso si dovrebbe chiedere aiuto al dialetto romanesco: si sono “abbioccati” per indigestione. Nel pollaio pdl per i troppi galli non fa mai giorno, in quello del centrosinistra non c’è né ci sarà pace, dunque Tp informa la città, comincia a dire a se stessa e annuncia ai suoi omologhi partitanti, che cominciano ad assaporare il piacere dell’andar da soli, in campo aperto, per le prossime politiche, tanto più che il sindaco uscente, avendo deciso di restar fuori dal Consiglio, lascia liberi molti elettori, insomma lista civica in fieri.



» Corriere del Giorno

» Fonte: Corriere del Giorno
» Autore: Michele Cristella
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