La città di Laterza in rete

Domenico Rana ha vinto soltanto in 5 paesi (Laterza, Martina Franca, Palagiano e Pulsano) della provincia, soccombendo negli altri 24, in alcuni casi con distacchi davvero eclatanti (Carosino, 21,62%, San Marzano, 31%, Maruggio, 35%, dove pure il Pdl 15 giorni fa aveva trionfato alle comunali). Ma trovare nei soli numeri, pur importanti, la chiave di lettura della sconfitta, la seconda di fila, rimediata alle elezioni provinciali dal centrodestra tarantino rischia di essere riduttivo, oltre che fuorviante. Alla candidatura Rana il centrodestra è arrivato dopo un lungo travaglio nel corso del quale sono stati bruciati nomi eccellenti come quelli del vice coordinatore regionale Pietro Franz oso, che pure un pensierino alla presidenza della Provincia lo aveva fatto, e dell’ex parlamentare Giuseppe Tarantino, rivelatosi poi determinante per la vittoria di Gianni Florido. A fare per primo il nome di Domenico Rana è stato Giancarlo Cito, all’avvio del tormentato rapporto con il Pdl contrassegnato da bordate violente, specie contro Franzoso e il sindaco di Massafra Martino Tamburr ano, e mezzi riavvicinamenti. Quando il Pdl, e soprattutto il ministro Fitto, ha scelto Rana, Cito si è sfilato, andando a sostenere la candidatura Tarantino con il terzo polo. Il Pdl si è dunque ritrovato, al di là dei discorsi di facciata e dei comizi elettorali, con un candidato imposto da altri e vissuto come quasi un corpo estraneo dalla classe dirigente del centrodestra. Malgrado una campagna elettorale fatta sotto i violenti bombardamenti mediatici di Cito, il Pdl è comunque riuscito ad arrivare al ballottaggio e a superare di alcune incollature Florido. Sembravano esserci le condizioni per sfruttare il favorevole momento elettorale nazionale e strappare la Provincia al centrosinistra ma, a sorpresa, il Pdl invece di ricucire lo strappo con Tarantino e l’Udc, ha scelto - lo ha fatto Raffaele Fitto non trovando però nessuna opposizione tra i due mare, al di là dei brontolii fatti nei corridoi - di consegnarsi mani e piedi a Cito, a cui è stato affidato il compito di condurre il gioco nelle ultime due, cruciali, settimane. Nessun esponente del governo Berlusconi - a parte la comparsata a notte fonda di Fitto a Martina Franca - è venuto a Taranto alla vigilia del ballottaggio, nessuno spot televisivo - ad esclusione di quello freddo e quasi impersonale pagato dal Pdl nazionale - a sostegno di Rana. Un atteggiamento di arrendevolezza per molti versi incomprensibile.



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» Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
» Autore: Mimmo Mazza
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